L’oleocantale è una molecola che si trova nell’olio extravergine di oliva, simile quella dell’ibuprofene, un anti-infiammatorio che ha lo stesso meccanismo di azione e gli stessi effetti.
Alcune ricerche sembrerebbero dimostrare che l’oleocantale abbia effetti positivi sul nostro organismo e che addirittura renderebbe le ADDLs, proteine altamente tossiche responsabili del morbo di Alzheimer, maggiormente aggredibili dagli anticorpi. Questo aumenterebbe l’efficacia dei trattamenti di immunoterapia.
Che l’olio extra vergine di oliva facesse bene, era già noto da tempo, ma è interessante scoprire che possa arrivare a curare malattie degenerative come appunto l’Alzheimer.
Quando leggo queste notizie penso ad una frase di un nutrizionista che mi colpì qualche anno fa, Noi siamo ciò che mangiamo.
In effetti spesso tendiamo a dimenticarlo, ogni alimento ha i suoi pregi e i suoi difetti, ma ve ne sono alcuni che ci aiutano molto, pensiamo ad esempio a certi pesci, come il salmone, che contengono omega 3 e omega 6, degli antiossidanti fantastici.
Bello un episodio che mi è stato raccontato. Ad una conferenza una madre aveva chiesto a Berry Sears, l’ideatore della Dieta a zona, quale fosse la quantità giusta di omega 3 da dare al suo bambino e la risposta fu:” Dipende da quanto lo vuol far diventare intelligente!”
E’ proprio vero, noi siamo ciò che mangiamo, il proposito per il prossimo anno è ricordamelo….
…. soprattutto quando Fradefra vuole andare da McDonald’s