Gli esperti di sicuro sapranno già ciò che sto per riportare di seguito e quindi li invito a chiudere questa pagina e a passare ad altro ;-P
Per tutti coloro che invece volessero continuare a leggere vorrei condividere alcune precisazioni di tipo semantico sul mondo vitivinicolo (ultimamente uso spesso questo termine perchè mi piace anche se il dizionario non la riporta. Vabbe, che ci volete fare, anch’io ogni tanto dico qualcosa che so che “fa figo”).

Scrivo questo post dopo aver consultato il dizionario De Mauro proprio perchè io stessa volevo togliermi definitivamente alcuni dubbi.

Qual’è la differenza tra ENOLOGO ed ENOTECNICO? Partiamo dalla parola ENOLOGIA. Il De Mauro riporta la seguente definizione “lo studio delle caratteristiche dei vini, dei loro modi di produzione, conservazione e invecchiamento”. L’ENOTECNICA invece è “la tecnica della vinificazione” e per vinificazione si intende il processo che trasforma il mosto in vino. Quindi l’enologo è una figura che ha competenze più ampie rispetto all’enotecnico. Il suo spettro d’azione inizia in vigna fino ad arrivare all’affinamento del vino. L’enotecnico invece si occupa solo dalla fase di trasformazione del vino, quindi di uno specifico segmento della produzione dello stesso. E’ ovvio che dico ciò senza nulla togliere agli enotecnici, essendo essi professionisti fondamentali nella realizzazione di un vino di buona qualità e soprattutto visto la fase delicatissima di cui ogni giorno si occupano.

Le prossime parole da mettere a confronto? Ne avete alcune anche voi? 🙂