L’Anisakis è un nematodo parassita di pesci e mammiferi marini, molto pericoloso per l’uomo. Presente nello stomaco dei pesci ed in qualche caso dei molluschi sotto forma di uova, larve o vermetto di lunghezza di qualche millimetro fino ad un cm, dopo la morte dell’animale ospite si trasferisce nelle sue carni.

Mangiando il pesce, in alcuni casi le difese umane sono sufficienti ad eliminarlo durante la digestione, in altre purtroppo no. Dato che il rischio è la grave perforazione intestinale, occorre intervenire con apposite cure e qualche volta con la rimozione chirurgica.

Purtroppo per avere la garanzia della sua eliminazione, occorre cucinare il pesce in modo da raggiungere i 60 °C al cuore per 15 minuti almeno o congelare a -20 °C per 24 ore minimo.

Tenete conto che il pesce quasi mai è cotto per tanto tempo ed anche quando lo mettete in forno a 180 °C per mezz’ora, nelle parti centrali della carne i 60 °C raramente si mantengono per 15 minuti. In sostanza, la maggior parte del pesce che a voi pare cotto, in realtà in termini batterici e per l’Anisakis è crudo!

Attenzione, in questi mesi gli organismi preposti ai controlli, in Italia, sempre più spesso ci mandano tramite le newsletter del caso, segnalazioni di alert.

Mangiate il pesce un po’ più cotto del solito e a bambini e soggetti deboli date il pesce ben congelato. Strano che lo dica un cuoco, lo so, ma vi ricordo che la sicurezza e la salute vengono sempre prima del gusto!

Preferite i buoni ristoranti, dove con un abbattitore di temperatura si può portare rapidamente a -20 °C il pesce fresco, per mantenerne le qualità organolettiche a buoni livelli.