Leggevo nell’articolo – “Mangio quel che sono” – influenze psico-sociali sul comportamento alimentare – che l’organismo reagisce al sapore dolce con un marcato rilassamento dei muscoli del volto e pensavo a tutte le volte in cui non resito alla tentazione di mangiare o assaggiare una torta, un pasticcino o qualsiasi altro cibo dolce, pur sapendo che sarebbe meglio non farlo. Sarà perchè sono stressata o nervosa?
Sono golosa e questo è un dato di fatto, ma quando il mangiar dolci diventa conseguenza di un bisogno fisico o psicologico? Nell’articolo che ho citato sopra, si legge che la ricettività innata verso la dolcezza torna utile dal punto di vista evolutivo nell’assicurare l’immediato riconoscimento delle fonti nutritive dall’apporto calorico maggiore. Probabilmente questo era vero un tempo, quando le fonti nutritive scarseggiavano e quindi riconoscere i cibi maggiormente calorici contribuiva alla sopravvivenza dell’uomo. Oggi, ovviamente le cose sono ben diverse, abbiamo a disposizione così tanti alimenti che dobbiamo stare attenti a quali mangiamo e a come lo facciamo.
Se mettiamo assieme le sensazioni piacevoli date dal cibo dolce e questa recettività innata (se ancora esiste) direi che siamo spacciati. Come fare a resistere alla fetta di torta, alla brioche al cioccolato, alla panna cotta e a qualsiasi altra leccornia del genere? I nutrizionisti dicono che l’importante è non esagerare e concedersi di tanto in tanto, anche quando si è a dieta, un dolce perchè psicologicamente aiuta a restare in carreggiata.
In realtà, l’attrazione verso qualcosa di dolce potrebbe avere una causa diversa di volta in volta, per esempio perchè si è giù di morale, si è stressati, l’aver bisogno di colmare qualcosa che non si ha, l’essere affamati, l’essere annoiati ecc. e questo in effetti complica alquanto le cose. Non è un caso che l’equilibrio alimentare spesso va di pari passo con un equilibrio della propria vita, quando l’appagamento non giunge solo da fonti esterne, come appunto il cibo (soprattutto quello dolce), ma da uno stato di benessere interiore che ci riempie la vita e ci fa cadere molto meno spesso in tentazione.
Vi sono certamente le eccezioni, come ad esempio i golosi cronici, ma c’è da chiedersi se si siano mai gurdati dentro e siano veramente felici della vita che stanno conducendo. Non voglio dire che chi è goloso ha qualche problema o non è appagato dalla propria vita, ma a volte le cause stanno molto più a fondo di quello che si crede, il problema è che di solito, è più facile mangiarci sopra, soprattutto se si tratta di una buona fetta di torta