Nel nostro giro al mercato ortofrutticolo di Milano, ci siamo imbattuti, in mezzo a mille altri tipi di frutta e verdura, in una bella cassettina di mele Annurche, che potete ammirare nella foto. Con mio stupore ho scoperto che fradefra non conosceva questo tipo di mela!
In effetti è poco presente nei supermercati o lo è solo nella sua stagione (ottobre-novembre). Avendo la mamma di origine campana io la conoscevo e alcune volte l’avevo assaggiata. Sicuramente la mela Annurca non si può dire che abbia un bell’aspetto. Piccolina e con un colore opaco e poco definito, sembra la cenerentola tra le sue sorellastre Starke, Golden, Fuji, Smith ecc.
Se però non ci si sofferma troppo sul suo aspetto e si passa oltre, si sarà ricompensati dal suo profumo dolce, dal gusto leggermente acidulo e insieme di grande sapidità.
Inoltre, a differenza di altre varietà di mele, ha delle qualità organolettiche e degli aspetti nutritivi in più, come il valore dietetico della fibra, degli zuccheri e degli acidi organici.
L’Annurca si produce tradizionalmente in queste aree: napoletana Giuglianese-Flegrea, casertane di Maddaloni, Aversa e Teano e beneventane delle valli Caudina e Telesina. Dal 2003 è diventata un prodotto IGP.
Il suo nome deriva da una pratica naturale che porta alla maturazione chiamata “nannurca” dal latino indulco (addolcire). I contadini dispongono sul terreno uno strato di legno tranciato su cui adagiano le mele ancora verdi, che poi vengono periodicamente girate, scelte e selezionate. Nelle giornate più calde perchè non si danneggino, si dispongono frasconi di castagno e la sera, per evitare che perdano parte della percentuale dell’acqua contenuta all’interno, si annaffiano.
Penso che ne comprerò alcune per farne una torta. A presto con i risultati!